Conosci i due metodi per produrre uno spumante?
Te li spieghiamo noi:
1. Metodo Charmat o Martinotti: ideato dall’enologo italiano Federico Martinotti nel 1895, perfezionato e brevettato poi da Eugène Charmat nel 1910.
Come funziona? Il metodo Charmat prevede una seconda fermentazione in autoclave (grossi contenitori in acciaio inox pressurizzati). Questo procedimento richiede un lasso di tempo decisamente inferiore (da un minimo di 30 giorni, fino a 80 giorni in genere) rispetto al metodo classico e un costo di produzione molto economico.
Di conseguenza il consumatore finale potrà gustare uno spumante di qualità ad un prezzo decisamente inferiore!
2. Metodo Classico o Champenoise: si narra fu inventato da Dom Pérignon, altri invece pensano possa essere nato circa 150 anni prima in un convento benedettino con la “Blanquette de Limoux”.
Lo spumante con metodo classico o champenoise nasce dal lento processo di rifermentazione in bottiglia, dove, grazie ad una precisa aggiunta di zucchero e lieviti, vengono prodotti due componenti fondamentali:
- Alcool
- Anidride carbonica
Una volta che tutti gli zuccheri verranno trasformati, i nostri cari lieviti andranno in autolisi, ovvero torneranno allo stato solido fino a depositarsi sulla pancia della nostra bottiglia.
Da questo momento in poi i nostri lieviti inizieranno a donare al vino profumi e aromi che andranno ad arricchire il bagaglio gustativo del nostro spumante.
Sapevi che uno spumante ottenuto con metodo classico rimane a riposo sui lieviti per un minimo di 15 mesi? Ebbene sì! Pensate però che in commercio possiamo trovare prodotti con anche 10/20/30 anni di affinamento. Chiaramente questo procedimento molto lungo giustifica un’importante differenza di costo, rispetto agli spumanti prodotti con il metodo Charmat.
Al prossimo #enogottips!